Nel 2020 le patologie croniche occuperanno ben l’80% del totale delle malattie, con conseguenze pesantissime. Già oggi infatti, a livello globale, sono responsabili dell’86% delle morti, e impongono una spesa sanitaria di 700 miliardi di euro.
Questo è quanto emerge dal workshop “Il paziente al centro – La gestione integrata della cronicità”.
In Italia, ad esempio, il diabete colpisce circa 3,6 milioni di persone e viene per questo considerato «un’emergenza: solo un paziente su tre ha un adeguato controllo e di conseguenza le complicanze cardiovascolari, renali, oculari determinano un altissimo impatto socio-economico per il Sistema sanitario nazionale». Un altro fattore importante da analizzare è il fatto che permangano «ostacoli per i farmaci innovativi contro il diabete; e il medico di medicina generale non può prescriverli».
Il problema non si ferma solo al diabete. Esistono diverse patologie che vanno prevenute, diagnosticate e curate nel modo più corretto, come lo scompenso cardiaco, l’ipertensione, l’insufficienza respiratoria, i disturbi del sonno, l’obesità, o l’ipercolesterolemia.
A questo fine, il Piano Nazionale delle Cronicità realizzato dal ministero della Salute, si prefigge di disciplinare «le modalità di assistenza dei pazienti affetti da malattie croniche».