DENTALPLUS studio dentistico - Carie nei bambini: attenzione al fumo passivo

Smettere di fumare in gravidanza rappresenta un dogma per la salute orale e generale del nascituro, a questo però si aggiungono recenti studi che sottolineano la correlazione tra un ambiente in cui gli infanti vengano esposti a fumo passivo e la carie nei bambini.

Più studi affermano che i bambini che vivono in famiglie con fumatori abituali hanno avuto più frequentemente carie rispetto ai bambini che vivono in famiglie di non fumatori; questa valutazione è stata effettuata tanto in nuclei familiari che godevano di condizioni agiate che in quelli meno abbienti, dando indicazioni più precise sul ruolo del fumo.

Nelle analisi di uno studio è stata esaminata l’associazione tra livello di cotinina (metabolita della nicotina) nelle urine e la carie in denti decidui e si è osservata associazione statisticamente significative tra il livello di cotinina sierica e la carie degli elementi decidui.

Uno studio giapponese invece segnala come i bambini esposti al fumo passivo a 4 mesi di età possano essere a rischio di carie all’età di 3 anni.

Questi bambini hanno circa il doppio delle probabilità di avere carie rispetto ai bambini i cui genitori non fumavano.

“Il fumo passivo è uno dei principali problemi di salute pubblica ancora non risolti”, ha detto il ricercatore Dr. Koji Kawakami, presidente di farmacoepidemiologia e gestione della ricerca clinica presso l’Università di Kyoto.

L’esposizione al fumo passivo è molto diffusa, colpisce quattro bambini su 10 di tutto il mondo.

“Nel nostro studio, più della metà dei bambini ha avuto membri della famiglia che hanno fumato, e la maggior parte dei fumatori erano i loro padri”, ha detto Kawakami.

Egli ha sottolineato che questo studio mostra solo un’associazione tra l’esposizione al fumo passivo e la percentuale di carie nei bambini, non che l’esposizione al fumo provoca direttamente la carie.

Il Dr. Jonathan Shenkin, un professore associato, che si occupa di ricerca sui servizi sanitari e odontoiatria pediatrica presso la Boston University, portavoce della American Dental Association, ha fatto notare che “l’esposizione al fumo passivo continua ad essere un problema negli Stati Uniti”. Uno studio condotto in America su quasi 77.000 bambini nati tra il 2004 e il 2010, ha valutato i soggetti alla nascita, dopo 4,9,18,36 mesi , riscontrando 13.000 carie; il 55% dei bambini aveva almeno un genitore fumatore e quasi il 7 % dei bambini è stato esposto al fumo passivo.

I risultati devono promuovere ancora una volta lo sforzo per attivare campagne informative, così da ridurre il fumo tanto attivo quanto passivo.

Per concludere, proprio Kawakami afferma l’importanza di educare i pazienti sui danni causati dal fumo passivo, ma anche che questa informazione debba necessariamente passare dalla consapevolezza, in primis dell’odontoiatra. L’esposizione a tale fattore sembra quindi provocare danni sulla struttura dentale dei più piccoli, presentandosi un fattore associato alla carie nei bambini.

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Smettere di fumare in gravidanza rappresenta un dogma per la salute orale e generale del nascituro, a questo però si aggiungono recenti studi che sottolineano la correlazione tra un ambiente in cui gli infanti vengano esposti a fumo passivo e la carie nei bambini.
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